Immagine con lettere sparse in rilievo e scritta 'Lessico Umanosferico – La Voce' in evidenza. Illustrazione per la sezione dizionario del blog.

Dizionario

By Guido Buffoli

La voce

Nella complessità della visione dell’umanosfera e dei corpo-pensieri, un ruolo di rilievo spetta alla voce. Se, come detto, i corpo-pensieri non sono entità astratte ma elementi concreti che compongono l’Umanosfera in modo tangibile, allora diventa più semplice concepire la voce come un’emissione di vibrazioni che appartengono alla fisica della materia. Essa non è solo un suono che attraversa lo spazio, ma un fenomeno che si inserisce nella trama dell’esistenza umana, connettendoci gli uni agli altri attraverso frequenze percepibili non solo con l’udito, ma anche con il corpo e l’emotività.

Pensare a come i corpo-pensieri si espandano, si tocchino e interagiscano tra loro è complesso, ma per comprendere meglio il ruolo della voce, possiamo affidarci alla fisica del suono. Questa disciplina ci insegna che le vibrazioni prodotte dalla voce, sia nella sua componente verbale che non verbale — quando parliamo, cantiamo, fischiamo o produciamo suoni e rumori — si propagano toccando le diverse parti del nostro corpo e di quello degli altri. A seconda di volumi, toni, intensità e timbri, queste vibrazioni creano una sorta di geografia sonora che influisce sulle nostre percezioni, sulle emozioni e persino sulle nostre reazioni istintive.

Il peso della voce non si limita alla sua immediatezza fisica, ma si estende nel tempo, poiché essa custodisce un’eredità ancestrale. Ogni voce raccoglie dentro di sé il patrimonio genetico ed epigenetico emotivo-sonoro di chi ci ha preceduto. Le voci familiari, che ci accompagnano fin dalla nascita, costruiscono una specifica scala musicale parentale che diventa il nostro riferimento sonoro per riconoscere e comprendere le emozioni. I toni con cui sentiamo i nostri genitori parlare, comunicare o discutere, tra loro o con noi, sono elementi che plasmano la nostra personale sensibilità e interpretazione di noi stessi e degli altri.

Comprendere, comunicare e interpretare ciò che si ascolta dipende dalla capacità di riconoscere la propria scala sonoro-emotiva e metterla in relazione con quelle degli altri. Una rigidità percettiva, una “sordità emotiva” difensiva, può impedire questa interazione, isolandoci dagli altri e limitando la nostra comprensione reciproca. La voce, invece, se ascoltata con apertura, è un veicolo di saggezza umana, poiché racchiude in sé l’equilibrio tra razionalità ed emozione.

Quando l’orecchio, l’istinto e il sesto senso sono allenati all’ascolto attivo e alla comprensione profonda, la voce diventa un potente strumento di connessione e conoscenza. Nel timbro, nella grana del suono e nelle sfumature vocali si celano segnali che il nostro istinto è in grado di cogliere per orientarci nel mondo. La capacità di ascoltare, interpretare e improvvisare nella comunicazione con gli altri è un’abilità preziosa, che ci permette di muoverci con consapevolezza tra le infinite vibrazioni dell’esistenza.

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