Negli ultimi anni, Schitt’s Creek si è affermata come una delle serie più amate dal pubblico. Il suo umorismo intelligente e i suoi personaggi ben costruiti, sapientemente caratterizzati, hanno conquistato tutti. Ma non si tratta solo di questo. Quello che ha profondamente colpito chi ha apprezzato questa serie è la naturalezza con cui è stata messa in scena la vita nelle sue bizzarre sfaccettature e derive.
La serie canadese creata da Dan e Eugene Levy ha raccontato temi che ancora oggi fanno dibattere — come la fluidità sessuale, l’omosessualità, il divario sociale, i disturbi psicologici e molti altri — senza proclami o battaglie ideologiche, ma semplicemente narrandoli all’interno della storia.
Una rivoluzione silenziosa
Molte produzioni affrontano le questioni legate alla diversità con toni didascalici o propagandistici, conflittuali, ma Schitt’s Creek ha scelto un approccio diverso. La diversità non viene spiegata o giustificata, ma fa semplicemente parte della storia come la normalità, senza metterne in dubbio l’accettazione. In questo modo, la serie ha reso la diversità parte del quotidiano, senza trasformarla in una battaglia da combattere o in un messaggio da imporre. Ha normalizzato la diversità.
In un mondo in cui ancora si lotta per i diritti e per l’inclusione, Schitt’s Creek dimostra che uno strumento potente per il cambiamento è semplicemente vivere la diversità con naturalezza. Trattandola per quello che è: non diversità, ma varietà.
Con questo non si intende sminuire l’importanza delle battaglie e delle manifestazioni, delle teorizzazioni. Solo sostenere il potere della “normalizzazione”. Vivere la diversità e l’inclusione senza farne un caso, semplicemente nella propria quotidianità, ha un enorme potere.
Quello di rendere inutili definizioni come “normalità” e diversità”.
Un trend in crescita nelle serie TV
Schitt’s Creek non è l’unica produzione che ha adottato questo approccio. Sempre più serie e film stanno abbandonando la rappresentazione problematica della diversità come “tema da affrontare” per inserirla in modo più fluido e realistico nelle loro storie. Alcuni show, come Modern Family, Brooklyn Nine-Nine e Heartstopper, hanno messo in scena personaggi appartenenti a minoranze di tutti i tipi senza fare del loro essere minoranze il fulcro della narrazione, ma lasciando che le loro storie si sviluppassero in modo naturale, senza bisogno di alcuna giustificazione o spiegazione.
Questa strategia funziona perché permette di superare il concetto stesso di diversità come eccezione, portandola a essere parte integrante della società e della cultura.
Se di diversità vogliamo parlare, invece di semplice varietà, allora siamo tutti diversi. Non solo alcuni.
Il successo di Schitt’s Creek: una lezione di autenticità
L’approccio della serie ha funzionato sia a livello concettuale che di gradimento del pubblico. Schitt’s Creek è diventata un caso di studio su come una rappresentazione autentica e non forzata possa avere un impatto culturale duraturo. La serie ha vinto numerosi premi, tra cui diversi Emmy Awards, e ha conquistato spettatori di ogni tipo, dimostrando che la normalizzazione della diversità può avvenire anche senza scontri, semplicemente attraverso la narrazione.
La lezione di Schitt’s Creek è chiara: un modo potente per cambiare il mondo è vivere il cambiamento nel proprio quotidiano.
Foto di Lisa from Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/bianco-e-nero-letto-seduto-halloween-18638955/ Modificata da psicosinfonie

