Quando pensiamo all’atmosfera, la mente va subito al cielo: all’involucro gassoso che avvolge il pianeta, ci protegge e ci consente di respirare. Ma se esistesse un’atmosfera umana? Più sottile, invisibile, fatta non di ossigeno e azoto, ma di pensieri, emozioni e memorie condivise? È proprio da questa intuizione che nasce il concetto di umanosfera, elaborato dal dottor Guido Buffoli nel suo ultimo libro: Umanosfera. L’Amazzonia dei corpo-pensieri. Appunti di viaggio. Una visione che potremmo definire, a tutti gli effetti, atmosfera umana.
“Questo termine l’ho messo insieme scomponendo la parola atmosfera, cioè togliendo ‘atmo’ e aggiungendo ‘umano’. ‘Atmo’ richiama ‘atmen’, che in tedesco significa ‘respirare’. Alla fine, cosa dà respiro ai nostri pensieri?”
Il respiro dei pensieri: un’idea poetica eppure concreta. Guido Buffoli descrive una dimensione invisibile ma reale, una sorta di campo psichico collettivo che circonda ogni individuo e al tempo stesso ci collega tutti. È l’atmosfera umana, appunto — una sfera invisibile che contiene la memoria emotiva e mentale dell’umanità.
Una protezione che ci avvolge
Da bambino, Guido Buffoli era colpito dall’idea che l’atmosfera terrestre proteggesse la vita sulla Terra e permettesse di respirare. Questo lo ha portato a immaginare un’analoga protezione sul piano mentale: un avvolgimento, uno spazio vivo che ci contiene, ci influenza, ci nutre.
“Mi colpiva fin da piccolo che ci fosse un qualcosa che circondava la terra proteggendola dalle scottature solari e impedendo agli asteroidi di caderci in testa, ma soprattutto che permettesse di aspirare, come da una calda mammella, ossigeno per i nostri polmoni.”
Nel tempo, l’idea si è trasformata in una visione più ampia: l’umanosfera come polmone energetico delle memorie e delle esperienze umane.
“Mi sono rappresentato l’umanosfera che ci circonda, e che dovrebbe essere formata dalla memoria accumulata nei millenni, come una carica di energia che si imprime, con l’insieme dei nostri pensieri, in ogni cellula del nostro corpo.”
Un campo energetico di pensiero
Questa atmosfera umana è fatta di energia e memorie, vibrazioni, onde, magnetismi. Non è una struttura fissa, ma dinamica: può restare sospesa, fluire, posarsi.
Guido Buffoli afferma che la scienza ha dedicato enormi risorse a comprendere i buchi neri, lo spazio, le particelle subatomiche — ma pochissime a indagare le correnti psichiche dell’umano.
“Sono stati studiati molto più i buchi neri e lo spazio, che il funzionamento e gli anfratti della psiche umanosferica.”
E chiarisce che non sta attribuendo all’umanosfera una coscienza autonoma, né sta parlando di intelligenza artificiale. È una metafora, un modo per rendere più immaginabile la complessità delle interazioni tra i vissuti individuali e quelli collettivi.
“Con questo termine non intendo attribuire all’umanosfera un’attività pensante autonoma […]. Ho usato il termine ‘psiche’ per paragonarlo alla complessità di quanto avviene nella persona, rispetto alla quale parliamo di mente, anima e, appunto, psiche.”
Come accedervi?
Secondo Guido Buffoli, tutti noi, volenti o nolenti, alimentiamo questa atmosfera umana. Ogni nostro pensiero, ogni emozione, contribuisce ad arricchire questa struttura comune. Ma possiamo anche imparare ad attingervi.
Come? Attraverso l’ascolto delle libere associazioni mentali — quei pensieri improvvisi, fugaci, che non sembrano logicamente legati ai nostri ragionamenti, ma che a volte portano intuizioni sorprendenti.
“Quanto più si impara a riconoscere e ascoltare le libere associazioni di pensiero — cioè quei piccoli frammenti che passano nella nostra mente, apparentemente slegati dai nostri ragionamenti — tanto più si aprono accessi sia alle proprie memorie dimenticate, sia agli enormi archivi interattivi dell’umanosfera.”
È come se l’umanosfera fosse una biblioteca sospesa nell’aria, e ogni pensiero libero potesse essere una chiave d’accesso.
Non solo risposte
Accedere all’atmosfera umana non significa ottenere risposte certe o “illuminazioni” definitive. Al contrario, è un esercizio di apertura alla complessità. Nei flussi dell’umanosfera non troviamo solo gioielli e perle, ma anche scorie, contraddizioni, contrasti.
“Non si trovano solo pietre preziose, non si diventa ricchi di onniscienza, antico desiderio umano. Semplicemente, si ha la possibilità di intravedere […] nuove informazioni: sentieri di diversità, saghe di storie umane con i loro bassi e con i loro acuti, come una specie di film-terapia da cui trarre spunti di intuizioni.”
Ciò che incontriamo, più che risposte, sono possibilità. Percorsi che si aprono, intuizioni da seguire o semplicemente da osservare.
“Questi siti possono apparire improvvisamente illuminanti e fornirci chiare direzioni da seguire, oppure percorsi meno evidenti, meno chiaramente delineati, come certi sentieri di montagna. Spetta a noi individuarli, percorrerli o, seduti su un tronco, limitarci a indicarli agli altri.”
Conclusione
L’atmosfera umana — o umanosfera, nel linguaggio di Guido Buffoli — è un invito a riconsiderare lo spazio invisibile che abitiamo: quello dei corpo-pensieri di ciascuno e di tutti, delle memorie condivise, delle intuizioni tramandate. È un campo vivo, stratificato, complesso. E noi ne siamo parte attiva.
Possiamo imparare ad ascoltarlo, a interagirci, a lasciarci attraversare da ciò che vi scorre dentro. Per farlo, serve silenzio, attenzione, e il coraggio di non sapere già dove porteranno i nostri pensieri.
In fondo, è lì che nasce la conoscenza più profonda: nel respiro dei pensieri.
Foto di Vika Glitter: https://www.pexels.com/it-it/foto/bianco-e-nero-uomo-acqua-auto-8230731/

